Ogni tanto il mio sguardo si posa su una pergamena appesa ad una parete del mio studio, alle spalle della poltrona, dietro la mia scrivania
E' il mio diploma di laurea. Reca la data del 12.07.1947, il giorno in cui mi sono laureato. Me lo ricordo quel giorno. Fu un evento importante nella mia vita.
Da allora sono passati più di cinquant'anni.
Con la fantasia vado al giorno 12 luglio 2047, proprio 12 luglio duemilaqua-
rantasette.
A quella data sarà trascorso un secolo dal 12 luglio 1947.
Chi e che cosa ci sarà in questa stessa stanza ?
Eccetto i muri, forse, non ci sarà più niente che io abbia visto o conosciuto in vita. Forse no. E' probabile che ci sarà mio nipote ..... già vecchio. Forse avrà conservato da qualche parte, non troppo in vista, come un cimelio, il mio diploma di laurea.
Ma, prima o poi, anche quel vago ricordo andrà perduto assieme alla pergamena. Allora, di me più nulla.
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L'EDEN O LA QUINTA DIMENSIONE.
Mi piace di più fantasticare di una persona che, a quella data (12.07.2047) vecchia quanto me adesso, passando per questa strada e sollevando lo sguardo verso l'ottavo piano dove ora è il mio studio lanci questo pensiero che misteriosamente mi raggiunge nella dimensione dove immagino di trovarmi:
" Io qui ci ho lavorato tanti anni fa. C'era un avvocato di nome Carlo.
Era un po sognatore, spesso scherzava e raccontava favole. Voleva bene a tutte le persone che collaboravano con lui nello studio. Essendo lui un non credente, aveva con me credente un comportamento un poco ironico ma sempre corretto ed amichevole. Malgrado questo rapporto un pò dialettico ho sempre pensato che a me volesse bene di più; scommetto che se lo incontrassi là dove ora si trova mi racconterebbe una favola."
Ed io, per risposta: "Non mi aspettavo che nella dimensione nella quale ora mi trovo mi giungesse da Voi questo grazioso pensiero
Grazie, molte grazie." - "Se mai un giorno vi trovaste a passare da queste parti e voleste fermarvi un po Vi condurrei ad un bar non a caso chiamato Eden a consumare un elisir di lunga vita. " - "Qui non si raccontano favole come laggiù dove le favole sono racconti di desideri insoddisfatti, qui, invece, sono storie vere vissute; qui nessuno toglie niente a nessuno, qui nessuno comanda e nessuno ubbidisce, tutti liberi, dove ora mi trovo è quella che, quando ero laggiù, chiamavo la quinta dimensione; come vedete esiste veramente." – "Mi è bastato crederci ed eccomi qui; fareste bene a crederci anche Voi." - " Vi ringrazio ancora per il gentile pensiero che avete avuto ricordandovi di me."
Fine del sogno.
Scritto il 25.11.98. Pubblicato ora in internet da: saveriosavio@yahoo.it
mercoledì 8 ottobre 2008
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