sabato 28 marzo 2009

LA VITA E' VERAMENTE UN DONO DI DIO ?

LA VITA E' VERAMENTE UN DONO DI DIO ?

Ho seguito alla radio, alla televisione, su giornali e riviste le infelici vicende di Piérgiorgio Welby e quelle recentissime di Eluana Englaro, riguardanti il molto discusso testamento biologico e l'eutanasia.
Da ultimo, in internet, mi sono imbattuto in un articolo religiosamente intricante, così intitolato:
" La vita è un dono di Dio e come tale deve essere rispettato fino alla fine; ma come è possibile crederci ? "
Se alla frase sopra riportata togliamo la parte interrogativa la si può assumere come una affermazione dogmatica della dottrina della chiesa cattolica sull'argomento riguardante il così detto dono della vita.
L'autore dell'articolo, dopo un elenco di traumatiche sofferenze chiede ":....dove sta
il DONO della vita ? Dio sceglie di darci il "dono" delle malattie terminali, delle sofferenze più atroci, però non solo dobbiamo continuare a pensare a questo come ad un REGALO, egli ci toglie la libertà di scegliere la via del suicidio evitando almeno ulteriori sofferenze."
Recentemente il Papa Benedetto XVI, insistendo sull'argomento del dono, ha detto:
" La vita è un dono da custodire"
Andando alla radice del problema e cioè all'origine della vita così come è narrata nelle sacre scritture intendo provare che la vita, concessa da Dio all'uomo, non può considerarsi un dono. Tutt'altro.
Questo mio assunto si fonda sulla interpretazione letterale delle sacre scritture e da ciò che dalle stesse è possibile dedurre secondo logica e buon senso
Parto dal presupposto, condiviso dalla stessa chiesa cattolica, che Dio creò dal nulla tutte le cose e perciò osservo, in primis, che quale che sia l'oggetto della donazione questa presuppone l'esistenza di due soggetti: il donante ed il donatario.
Al momento in cui Dio progettò di creare l'uomo, cioè il destinatario del dono, , l'uomo stesso non esisteva . Accadde così che, al momento della creazione dell'uomo, Dio creò, nello stesso tempo, il dono ed il donatario.
A parte questa sottigliezza di non poco conto, ad Adamo non fu data la possibilità di accettare o rifiutare il dono, come si conviene tra due persone rispettose l'una dell'altra, ciò anche in vista del futuro comando di Dio al quale l'uomo avrebbe dovuto obbedire.
Ed, infatti, Dio, sic et sempliciter, ordinò ad Adamo: " Mangia di tutte le piante del paradiso, ma del frutto dell'albero della scienza del bene e del male non mangiarne imperocchè in qualunque giorno tu ne mangerai, indubbiamente morirai (Genesi 18,19).-
Riguardo a questo comando, è da escludere, secondo le sacre scritture, che Adamo, dopo la sua creazione avesse avuta qualche esperienza di morte naturale o violenta accaduta ad un qualunque animale vivente nel giardino terrestre .
Secondo me, anche per le ragioni che dirò in appresso, Dio decise soltanto di creare un servo ubbidiente ed ignorante.
Incidentalmente osservo che tutte le religioni, in particolare in quelle monoteistiche
il rapporto tra la creatura ed il creatore si fonda sulla assoluta, incondizionata obbedienza della creatura verso il creatore.
Infatti Adamo secondo il comando ricevuto da Dio, doveva astenersi dal mangiare il frutto proibito.
Il dono, dunque, Dio lo fece a se stesso - Diversamente, Dio quale motivo poteva avere per la creazione dell'intero universo, compreso l'uomo, se non quello di compiacere solo se stesso.?
Dalla narrazione biblica risulta che l'albero del bene e del male era preesistente alla creazione dell'uomo e vi era stato impiantato nel bel mezzo del paradiso terrestre da Dio stesso.
Ad un essere umano non sarebbe mai venuto in mente di fare una cosa così avventata e pericolosa. Appariva fin troppo evidente che Dio volesse indurre in tentazione Adamo. Questo mi fa venire in mente le parole:"non ci indurre in tentazione" contenute nella preghiera "Il padre nostro " –
Osservo che a Dio non era bastato l'errore già commesso, cioè quello di aver creato angeli che, per superbia, si ribellarono alla sua autorità. –
In mancanza di altro motivo deducibile dalle sacre scritture, suppongo che Dio volesse provare a Satana che l'uomo, creato per ultimo, anche se indotto in tentazione, sarebbe risultato migliore di un angelo.
Sappiamo come finì la sfida. Satana nel giardino terrestre, sotto le mentite vesti del serpente parlante, insidiò e corruppe Eva la quale, a sua volta, corruppe Adamo ed entrambi mangiarono il frutto proibito.
Racconti del genere, se letti in un contesto religioso pagano, potevano apparire sensati oltreché divertenti, considerato che gli dei dell'Olimpo, tra gelosie e vendette, si comportavano come esseri umani, capaci di farsi dispetti l'un l'altro, ma, detti racconti, riportati come testi sacri nell'ambito di una religione monoteistica come quella ebraica, dove Dio è tutto, non ci fanno una bella figura.
Molto tempo dopo i fatti accaduti nel giardino terrestre, ritroviamo Satana (altrimenti chiamato Lucifero il più bello ed il più intelligente degli angeli ribelli) come un assiduo ed ascoltato frequentatore della corte celeste.(Genesi 7. 8
E' scritto: "Or un dato giorno essendo venuti i figli di Dio per instare avanti il Signore, vi si trovò con essi anche Satana . E il Signore disse a lui : Donde vieni ? E quegli rispose: Ho fatto il giro della terra è l'ho scorsa." (il libro di Giobbe 5,7
Ciò che segue di quel discorso è una sciocca ed atroce scommessa fatta da Satana con Dio per dimostrare che Giobbe, già riconosciuto timoroso e rispettoso di Dio, non lo era secondo le malevoli affermazioni di Satana. Fu così che Dio. per provare che Giobbe gli sarebbe stato rispettoso qualunque guaio gli accadesse, concesse a Satana il permesso di infliggere a Giobbe tutta una serie di sofferenze fisiche e morali per istigare Giobbe a imprecare contro Dio. – Giobbe, sempre rispettoso e timoroso di Dio, insistette a lungo per avere ragione di tutte le sofferenze che, senza sua colpa, stava patendo-
Ricorrendo ad un aneddoto dei tempi nostri, oso dire che Dio, ad un certo punto, seccato dalle continue richieste di giustizia che Giobbe andava facendo in giro, si presentò a Giobbe e, (come quel Sindaco di città colto in flagranza di contravvenzione stradale da un vigile osservante della legge) gli disse "TU NON SAI CHI SONO IO " Così come, lungamente raccontata nelle sacre scritture, quella di Dio fu una miserevole esternazione di arroganza di un essere strapotente che non deve dar conto a nessuno del suo arbitrio.
Dopo aver letto la Genesi è lecito dedurre che l'autore del testo sacro, lungi dall'essere stato ispirato da Dio, abbia, invece, raccolto e messo assieme confusamente molti fatti ridicoli e crudeli di altre credenze religiose di epoche anteriori (es. l'epopea di Gilgamesh) - Nulla che attesti lontanamente dell'esistenza di un unico Dio creatore, giusto ed onnisciente.
Qualche sapiente osserva che la condanna a morte di Adamo fu, comunque, la giusta punizione che Adamo meritò per aver disubbidito a Dio per aver mangiato il frutto proibito. –A tutto concedere, osservo che Dio andò ben oltre la condanna a morte del solo Adamo.
Dio rivolgendosi ad Adamo maledisse anche la terra sentenziando. " .......maledetta la terra per quello che tu hai fatto; da lei trarrai con grandi fatiche per tutti i giorni della tua vita. Ella produrrà per te spine e triboli e mangerai l'erba della terra."(Genesi 17, 18) Non solo.
Ma il più grave errore commesso da Dio sta nel fatto che Egli non eliminò, come minacciato, immediatamente l'autore e le conseguenze del peccato.- Infatti non eliminò la scienza del bene e del male, scienza che, invece fu ereditata dai discendenti di Adamo (La mala erba deve essere subito estirpata) - Qui, non solo la giustizia, ma anche la sapienza di Dio ne esce molto male.
Non parliamo poi delle malattie, delle pestilenze e delle catastrofi naturali che affliggono l'umanità.
La fede è definita dal doctor angelicus San Tommaso "sostanza di cose sperate e argomento delle cose invisibili", ma anche la fede deve avere un senso e conclusioni logiche tratte dai fatti narrati nelle sacre scritture. - Insomma, le premesse dogmatiche assunte sembrano chiaramente smentite da conclusioni discordanti con le premesse,
Tra l'altro, se Adamo avesse obbedito al divieto (fino a quando ?) di che cosa parleremmo ora? Non potremmo neppure parlare dell'insipienza di Adamo che, così come era stato destinato dal divieto, non avrebbe mai conosciuto Eva che Adamo "CONOBBE" solo dopo aver mangiato il frutto proibito (Genesi Capo IV).
Non c'è bisogno di molta fantasia per capire il significato delle parole "Adamo conobbe Eva". specie se da quella conoscenza necessaria (il rapporto sessuale) nacquero Caino ed Abele.
A questo punto mi chiedo: quale fu il vero peccato di Adamo ? La sola disubbidienza. per aver mangiato il frutto proibito ? O, invece, l'aver avuto scienza del bene e del male ? - Si badi bene non la sola scienza del male ma anche la scienza del bene. Sono forse le due facce della stessa medaglia ? - Quale medaglia ?
Qualcuno potrebbe dare una sensata risposta ?
A voler tutto concedere, compresi anche gli eventuali errori commessi da Dio, - errori di cui Dio stesso ebbe a pentirsi - a Dio onnipotente sarebbe bastato un solo schiocco di diti per distruggere il malfatto (cominciando da Satana) e rifare tutto daccapo.
Chi se ne sarebbe accorto ?.
Se all'uomo è dato di concepire un mondo migliore, a Dio, molto più intelligente,. dovrebbe essere più facile concepirlo e crearlo migliore.
E allora !?: Dio può ma non vuole, oppure Dio vuole ma non può. In entrambi i casi ci rimette.
A questo punto le conclusioni che mi sento di fare sono:
a) non esiste un Dio creatore così come descritto nelle sacre scritture, le quali altro non sono, che un vano tentativo dell'uomo di inventarsi un Dio del quale ingraziarsi la benevolenza per salvarsi dalla morte, dando tutta la colpa del male all'uomo.
b) se Dio esiste. il meglio che si possa fare è NON parlarne affatto.
Sennonché l'istinto di conservazione ed il desiderio dell'uomo di perpetuare la sua esistenza oltre la morte. fa si che egli cerchi un salvatore. Ed ecco, allora, sorgere una miriade di salvatori.
Salvatrice per eccellenza ed esclusiva interprete delle sacre scritture si è autoproclamata la chiesa cattolica in numerosi e burrascosi concili, nelle numerose encicliche papali e nella proclamazione di numerosi dogmi.
Gli ultimi due dogmi: la immacolata concezione (1854) e l'infallibilità del Papa (1870) sono stati proclamati dall'ultimo Papa Re, Pio IX, (beatificato) firmatario delle condanne a morte di Monti e Tognettl
In verità, in due millenni di storia le chiese cristiane, di più la chiesa cattolica, si sono rese responsabili di numerose atrocità. - Si pensi soltanto alle crociate al grido del Papa Urbano II "Dio lo vuole"; alle guerre tra gli stessi cristiani, alla santa inquisizione, alla persecuzione degli ebrei, etc etc,.)
Ma, davvero la vita è un dono di Dio, così come descritto nelle sacre scritture ?
La chiesa cattolica insiste:_
Extra ecclesiam nulla salus (fuori dalla chiesa nessuna salvezza)t
Siete avvertiti