lunedì 6 ottobre 2008

FANTASIA BIBLICA

A Jhavè l'esperimento sembrava ben riuscito.
La sua corte celeste ne sarebbe rimasta entusiasta.
Già si immaginava i complimenti.
Da una costola di Adamo, Jhavè creò la femmina di Adamo. Le infuse un sonno leggero e la fece adagiare a fianco di Adamo che Javè aveva fatto addormentare precedentemente.
Il mattino seguente i due si sarebbero svegliati, conosciuti e subito piaciuti
Così pensava Jhavè.
Adamo si svegliò e per la prima volta vide quella creatura che dormiva nuda, distesa al suo fianco.
Adamo prima d'allora non aveva mai conosciuto una femmina umana. Si immaginava solo vagamente come potesse essere. Pensava che se fosse esistita, a parte gli attributi comuni agli altri mammiferi, sarebbe somigliata più o meno alle femmine degli altri animali che vivevano con lui nell'Eden.
Lo sguardo di Adamo corse subito e si fermò, curioso, a frugare tra le gambe di quell'essere in cerca dell'oggetto del desiderio.
Osservò incantato il ricciuto cespuglio di peli che, seducente, spuntava sul triangolo pubico
Gli parve di capire. Quell'essere era una femmina umana, forse la sua femmina.
La trovò bellissima, stupenda.
Fortemente emozionato sospirò: quanto è bella !
Gli batte forte il cuore e uno strano incontenibile rimescolio di visceri e di sangue lo prese assieme ad un prepotente desiderio mai prima provato di toccare ed abbracciare, possedere quel corpo. Un'emozione mai prima provata.
Jhavè aveva fatto le cose proprio per benino.
L'attrazione sessuale avrebbe assicurato una futura numerosa progenie.
Lo spettacolo del dramma del genere umano sembrava assicurato per molti millenni.
Neppure Lucifero, tra gli angeli il più intelligente, avrebbe avuto da ridire.
Adamo dubitò: "E' troppo bella per essere stata destinata a me, forse Jhavè l'ha fatta per se stesso."
Jhavè, dopo la creazione degli altri animali, tutti a coppie, maschi e femmine, non avvertì Adamo che avrebbe procurato anche a lui una femmina.
Timoroso di offendere Jhavè, Adamo, prudentemente ed in attesa degli eventi, si voltò sul fianco e chiuse gli occhi sognando di possedere Eva.
Jhavè, nascosto dietro una siepe, stava osservando la scena per verificare
il risultato del suo esperimento.
Restò profondamente deluso del comportamento di Adamo il quale sembrava
essere contrariato dalla presenza della femmina.
Jhavè pensò che il suo progetto era fallito.
Non ci sarebbe stata, a partire dalla prima coppia umana, la storia dell'umanità
così come Lui l'aveva progettata per il divertimento Suo e della Sua corte.
Jhavè, molto irritato per il fallito esperimento, per la prima volta dall'inizio della creazione, vide che " NON ERA BUONO " ciò che aveva fatto. Nessuno della corte celeste doveva sapere del Suo fallimento.
Già si immaginava il sorriso ironico di Lucifero.
Con un gesto fece sparire in una nube di polvere la femmina umana, quella che avrebbe dovuto assumere il nome di Eva e popolare la terra di altri esseri umani.
Nascose la terra in una nube nera.(Il primo buco nero di Jahvè).
In quella parte dell'universo tutto si fermò. Si fermò il tempo. Non vi fu un prima, non vi fu e un dopo.
Non fu il bene e non fu il male.
Non vi fu Caino e non vi fu Abele
Ma Adamo, in quell'istante in cui il tempo si fermò,sognò Eva e la fece sua per l'eternità:
Jhavè, senza volerlo, aveva realizzato il più perfetto sogno d'amore.
Scritto verso la fine degli anni novanta.
Pubblicato ora su internet da: saveriosavio@yahoo.it

1 commento:

La dea della caccia ha detto...

magari fosse andata così...ci saremmo risparmiati milioni di anni di tradimenti e convivenze infelici. Bella questa rivisitazione. Bravo papà, sei un poeta.