Il paiolo è un recipiente di rame con manico di ferro ad arco che permette di appenderlo ad un gancio al centro del camino. E' tutt'ora usato, in ambiente agricolo, per scaldare l'acqua e cuocere vivande.
Se tale è l'uso che se ne fa, un paiolo bucato non serve a niente.
Al momento in cui ho scelto questo nome per il mio blog mi sono ricordato di un libro dal titolo " Il paiolo bucato" dello scrittore Pier Aldo Rovatti, il quale lo ha ripreso dal libro "Interpretazione dei sogni" di S. Freud.
Si tratta di una storiella:
"Un tizio presta un paiolo e quando gli viene restituito si lamenta che è bucato.
L'altro gli risponde così: quando te l'ho restituito era intatto, inoltre quando me l'hai prestato il paiolo era già bucato, e inoltre tu non mi hai mai prestato un paiolo".
E' un sogno raccontato a S. Freud da una sua paziente di nome Irma.
Non so come sia stato intepretato da S. Freud. Il commento che ne fa Rovatti, nel suo libro, non è di facile lettura...
Insomma siamo nella psicanalisi, con la quale ho poca dimestichezzsa.
Il sogno in questione, come molti sogni, non ha sequenza logica, è piu che un paradosso, un non senso. Essendo io il dominus del blog in questione, chiunque potrebbe, giustamente, indicarmi come un paiolo bucato.
Ora mi chiedo: perchè mai, per il mio blog, ho scelto come nome "il paiolo bucato"?
Ci deve essere un motivo, forse è nascosto negli scuri meandri del mio subcoscio,
Freud è morto. Chi mi aiuta ????
sabato 10 maggio 2008
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